domenica 26 maggio 2013

Santissima Trinità, solennità

Meditazione del giorno
Simeone il Nuovo Teologo (ca 949-1022), monaco greco
Inno 21 ; SC 174
“Tutto quello che il Padre possiede è mio”
Hai brillato, hai manifestato come luce di gloria
la luce inaccessibile della tua essenza, Salvatore,
hai illuminato l'anima caduta nelle tenebre...
Illuminati dalla luce dello Spirito,
gli uomini guardano il Figlio, vedono il Padre
e adorano la Trinità delle persone, l'unico Dio...

Poiché il Signore [Cristo] è lo Spirito (2Cor 3,17),
ed è Spirito anche Dio, il Padre del Signore,
certo un solo Spirito, poiché non c'è divisione.
Chi lo possiede, possiede veramente i tre,
ma senza confusione...
Poiché il Padre esiste, come può essere allo stesso tempo il Figlio?
Egli è increato per essenza.
C'è il Figlio, come può diventare lo Spirito?
Lo Spirito è Spirito – come apparirà Padre?

Il Padre è Padre, poiché genera senza sosta...
Il Figlio è Figlio poiché da sempre è generato
e prima di tutti i secoli è stato generato.
Nasce senza essere tagliato dalle radici.
Ma è distinto senza essere separato
e pienamente uno col Padre che è il Vivente
e lui stesso è Vita e dona la vita a tutti (Gv 14,6; 10,28).
Tutto quanto ha il Padre, lo ha anche il Figlio,
tutto quanto ha il Figlio, lo ha anche il Padre.
Vedo il Figlio, vedo anche il Padre.
Si vede il Padre in tutto simile al Figlio,
solo che l'uno genera e l'altro è eternamente generato...
Com'è che il Figlio viene dal Padre? Come la parola viene dallo spirito.
Com'è che è da lui separato? Come la voce lo è dalla parola.
Come prende corpo? Come la parola scritta...

Come dare un nome al Creatore di ogni cosa ?
Nomi, azioni, espressioni,
tutto è venuto nel mondo per ordine di Dio
poiché ha dato i nomi alle sue opere
e ad ogni realtà un nome specifico...
Ma il suo nome non l'abbiamo mai conosciuto
se non “Dio ineffabile”, come dice la Scrittura (cfr Gen 32,30).
Se è dunque inesprimibile, se non ha nome,
se è invisibile, misterioso,
inaccessibile, unico al di là di ogni parola,
al di là del pensiero non solamente umano
ma anche degli angeli,
“si avvolgeva di tenebre come di un velo” (Sal 18,12).
Tutto quaggiù appartiene alle tenebre,
lui solo, come la luce, è al di fuori delle tenebre.

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